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Immagine del redattorePietro Calore

FANTAQUESTIONE HALLOWEEN

Aggiornamento: 30 ott 2021

Esistono i fantasmi?


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Domani sera, la sera del 31 Ottobre, nel mondo anglosassone come ormai anche nel nostro latino, molti festeggeranno la “notte di Halloween”, vestendosi da vampiri, mummie, streghe e… fantasmi.

In questa fantaquestione non mi interesserà analizzare la questione di se e quanto sia bene per un cattolico celebrare un festa tutto sommato pagana e macabra come Halloween: per conto mio, lo dico subito, si può anche fare, avendo premura di non credere fino in fondo nei suoi aspetti paganeggianti (e quindi falsi) così come di non avventurarsi in pratiche medianico-spiritiche, sempre di origine diabolica (e quindi fin troppo vere) neppure per scherzo né per curiosità, bensì vivendola come una carnevalata, nient’altro che un’occasione come un’altra per divertirsi un po’, vestiti in costume.

Ciò detto andiamo invece al punto di nostro interesse: per il cristianesimo possono esistere forse i principali protagonisti della festa di Halloween, i fantasmi?


Andiamo per ordine e chiediamoci cosa si intenda solitamente per “fantasmi”. Consideriamo il vocabolario Treccani il quale recita: «Nell’uso com., apparizione notturna, ombra, spettro (spesso rappresentato come figura evanescente, biancovestita) di persona che per il suo aspetto o per il modo di muoversi e comportarsi ricorda uno spettro.». Spettro che a sua volta viene definito appunto come: «Immagine, visione soprannaturale di una persona morta che appare ai vivi per reclamare giustizia e vendetta o per minacciarli e spaventarli.».

Insomma, quando si parla di “fantasmi” si parla di “apparizioni di persone morte” per cui, se vogliamo rispondere alla nostra fantaquestione, alla fin fine dobbiamo chiederci: per il cristianesimo è possibile vedere persone morte? Ebbene signori, la risposta è sì. Prima di vedere come, però, occorre prima fissare due clausole.


PRIMA CLAUSOLA: come si capisce dalle parole di Abramo all’ormai dannato ricco nella “Parabola di Lazzaro e del ricco epulone” (Luca 16,19-31) come mostra il movimento degli angeli tra il cielo e la terra in tutta la bibbia (pensiamo all'inizio del libro di Giobbe, all'angelo sterminatore dell'Esodo...), e come non per nulla la Chiesa insegna, almeno fin dai tempi del santo Papa Gregorio Magno ‒ che per primo si occupò in modo specifico delle apparizioni delle anime del purgatorio, sia in sogno che dal vivo [1] ‒ ogni rapporto e comunicazione tra l’aldilà e l’aldiquà è saldamente nelle mani di Dio, è, detta altrimenti, sempre e comunque voluto e deciso da Dio.

SECONDA CLAUSOLA: tra l’aldilà e l’aldiquà sono sempre spiriti a muoversi, siano essi angeli o anime (con la sola, per quanto vistosa, eccezione, va detto, di Maria, la quale si trova in cielo già in anima e corpo, ed in anima e copro è apparsa e appare qui sulla terra).


Insomma, quando si parla di “fantasmi” si parla di “apparizioni di persone morte”

Ecco dunque come se a detta della Chiesa è possibile per noi uomini vivi, sulla terra, “vedere persone morte”, ciò per la Chiesa deve significare che Dio talvolta permetta a degli spiriti di apparirci.

Ora, chiediamoci, a che spiriti Dio può permettere di apparirci? Lo abbiamo già detto, anime di defunti certo ma non possiamo escludere anche gli angeli. In effetti, a detta degli esorcisti, una buona parte delle cosiddette “apparizioni paranormali” di fantasmi in luoghi considerati “infestati”, in realtà consisterebbe in manifestazioni diaboliche, di angeli decaduti, che non per nulla spesso avrebbero luogo in luoghi tetri e inquietanti (case abbandonate, chiese sconsacrate, vecchie prigioni, ospedali o manicomi…) adoperati per ospitare rituali satanici e similari. A questa prima categoria di “apparizioni di fantasmi” andrebbero iscritte anche le apparizioni ‒ ben più turbolente delle classiche voci, ombre o rumori di passi ‒ dei cosiddetti poltergeist.


Quando si tratta di apparizioni paurose e inquietanti, quali sono quelle che nella vulgata comune si riferiscono ai fantasmi, la Chiesa non tira mai in ballo gli angeli buoni. È successo molte volte nella storia della Chiesa che angeli buoni apparissero a santi (basti pensare all’apparizione dell’arcangelo Gabriele a Maria) come a persone comuni, di solito in concomitanza di veri e propri eventi miracolosi a fronte di rischi imminenti e molto gravi: tuttavia le loro apparizioni non sono mai passate per terrificanti manifestazioni di morti, come piace far credere ai demoni, innatamente malevoli e mendaci. Maria stessa, raccontano i vangeli, ebbe timore all’apparizione dell’angelo, ma ne venne immediatamente tranquillizzata.

Per lo stesso motivo, nel considerare l’opzione, per spiegare le rimanenti visioni di fantasmi non spiegabili come diaboliche, che Dio decida di far apparire anime di defunti non possiamo attribuire ad anime beate tali tremende manifestazioni di cui ogni tanto si ha notizia.


Si potrebbe pensare ad anime dannate, ma, per quanto non sia escludibile in via teorica, deve trattarsi di una casistica davvero bassa, dal momento che mi sembra che in proposito non esistano testimonianze, se non quelle della mistica calabrese Natuzza Evolo, la quale raccontò di aver visto talvolta anime dannate, su permesso di Dio.

Piuttosto risulta decisamente preferibile l’opzione di anime del purgatorio [2], specialmente se si tratta di apparizioni di parenti, o anche di estranei ma comunque brevi, certamente inquietanti ma senza un chiaro intento intimidatorio, perturbante o malefico, semmai quasi a scopo di richiamo.


se a detta della Chiesa è possibile per noi uomini vivi, sulla terra, “vedere persone morte”, ciò per la Chiesa deve significare che Dio talvolta permetta a degli spiriti di apparirci.

Ricordiamoci infatti la prima clausola di cui sopra: è Dio a permettere il passaggio di spiriti tra questo mondo e l’altro, per cui, se lo concede, deve avere dei motivi. Per quanto riguarda le apparizioni di demoni, possiamo supporre che possano essere permesse da Dio assieme alla più generale libertà d’azione che Lui, misteriosamente, accorda loro fin dai tempi di Adamo ed Eva, come quella di impossessarsi di alcuni sventurati, così come, banalmente, di tentarci.

Per quanto riguarda l’apparizione di anime dannate, risulta difficile trovarvi un motivo, cosa che sembra giustificare a questo punto anche la scarsezza di attestazioni. Da quel che so, mi risulta un solo caso di manifestazione di un’anima dannata riconosciuta dalla Chiesa, e comunque solo in sogno: una manifestazione, per ammissione dell'anima stessa, avente un fine monitorio voluto da Dio [3]. Nel 1937, in Germania, un’anima dannata di nome Anna, sarebbe stata costretta da Dio a rivelare in sogno ad una sua amica ancora viva, una certa Clara, comportamenti e atteggiamenti che occorrerebbe evitare per non dannarsi.

Torniamo quindi, infine, alle anime del purgatorio: queste hanno tutto l’interesse a comparire agli uomini e conseguentemente, in un’ottica di misericordia, ce l’ha anche Dio a venire loro incontro, concedendo questo privilegio, è presumibile il più delle volte per intercessione di Maria, che la tradizione ha sempre mostrato attenta alle sofferenze dei suoi figli purganti [4]. Questi, infatti, non possono abbreviare da sé le proprie sofferenze espiative (con il giudizio particolare sappiamo che termina la possibilità per noi uomini di mutare la nostra scelta pro o contro Dio) bensì possono essere soccorse solo dalle preghiere dei vivi: ebbene, sono molti i santi e i semplici fedeli che testimoniano come Dio conceda ad esse molto spesso di apparire ai vivi per chiedere preghiere che affievoliscano la loro miserevole condizione o la abbrevi. Per lo più, va detto, queste apparizioni hanno la forma del sogno. D’altra parte, non capita poi così infrequentemente che Dio permetta loro di manifestarsi anche “dal vivo” (come testimonia già Gregorio Magno [5]), nella forma di fugaci ma nitide apparizioni “in carne ed ossa”, nelle quali può addirittura capitare che parlino ed esplicitino le loro richieste! D'altra parte non deve succedere spesso che i vivi colgano il messaggio, da cui il gran numero di persone che nella storia hanno creduto di vedere “fantasmi”.


Insomma, volendo tirare le fila: esistono i fantasmi? .

Esistono molte forme di manifestazione concreta dei demoni, spesso rassomiglianti a quelle attribuite ai fantasmi da favole e leggende: ma, in questo senso, non si tratta di vere e proprie apparizioni di fantasmi, nel senso di apparizioni di morti.

Può accadere, questo sì, che delle anime dannate o purganti, su concessione divina, appaiano a noi vivi con fini che spesso solo il Creatore è in grado di discernere fino in fondo: d’altra parte, la differenza fondamentale tra le due tipologie di apparizioni deve essere chiaramente rintracciabile nel sentimento che suscitano. Le prime, quelle dei dannati, puro timore e spavento, congeniale a stimolare un sano timor di Dio; le seconde, quelle dei purganti, pietà e compassione, atte a indurci alla preghiera per loro.


Augurandovi in ogni caso che il Buon Dio non vi riservi mai nulla di simile, vi auguro buona Festa di Ognissanti.


Ad Maiorem!


Per approfondire:

[1] Gregorio Magno, Dialoghi, a cura di M. Simonetti, vol. 2 (ll. IV-V) Milano 2006.

[3] Trascrizione della Lettera dall'Inferno.

[5] Gregorio Magno, Dialoghi, pp. 335 ss.

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