La fantascienza è un genere letterario cristiano?
Certo! Anche se diversi dei suoi autori dell’ultimo secolo non lo erano, tuttavia nasce da autori cristiani, e i concetti su cui si fonda sono intrinsecamente cristiani.
Per quanto riguarda gli autori pensiamo a (San) Tommaso Moro (Utopia 1516) e a Francesco Bacone (La Nuova Atlantide 1627)!
Ma poi il concetto stesso di “progresso” non nasce proprio in seno alla ricomprensione in senso lineare e salvifico della Storia da parte del Cristianesimo? Gli Antichi non hanno mai prodotto fantascienza anche perché la loro mentalità non riusciva a guardare al futuro come ad uno spazio aperto a nuove scoperte e al progredire positivo dell’umanità, anzi. Per loro, se da un lato il tempo era circolare, niente di più di un eterno ritorno dell’identico, dall’altro, nel suo scorrere, alla lunga non poteva che portare a una progressiva corruzione dell’umanità. Gli Antichi se dovevano guardare a un epoca migliore rispetto alla propria guardavano al passato, all’Età dell’oro.
Gli Antichi non hanno mai prodotto fantascienza anche perché la loro mentalità non riusciva a guardare al futuro
Al contempo anche il concetto di “distopia” è molto cristiano, tanto da trovare la prima attestazione proprio nella Bibbia, in particolare nell’Apocalisse di San Giovanni, dove possiamo rintracciarne già diversi topos: il collasso dell’umanità per via di catastrofi naturali o di guerre combattute con armi mirabolanti, la salvezza che giunge grazie a poche figure “elette”… Matrix? The Day After (Tomorrow)? No, i due Testimoni (Ap 11) e le Sette Trombe! Fra tutti, però, merita particolare sottolineatura quello dell’autocrate in grado di controllare la società in modo capillare e brutale, per mezzo di una propaganda menzognera e con l’ausilio di tecnologie per il controllo di massa… Il Grande Fratello? Ma va, l’Anticristo (Ap 13)!
Ad Maiorem
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