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  • Immagine del redattorePietro Calore

FANTAQUESTIONE n°19

Aggiornamento: 7 lug 2021

I complottisti hanno ragione?



In generale no: 99,999... volte su 100 no. Ma non è questo che ci interessa: a noi interessa rispondere da una prospettiva cattolica e vedremo che la risposta non è così banale. È mia opinione che ci sia una “““via cattolica””” (tra mooolte virgolette) al complottismo che non si deve avere il timore di percorrere giusto per il rischio di venir accomunati al sottobosco di visionari, ignoranti, mitomani e megalomani che trovano tanto risalto oggigiorno: se non lo facciamo, infatti, ne va della saldezza della nostra Fede. In fin dei conti basterà essere ragionevoli, efficaci e «pronti nel rendere ragione della speranza che è in noi» (1 Pt 3, 15).

Offro ora due prospettive teoriche per cui al cattolico non dovrebbe mai convenire adottare il complottismo del tipo QAnon, sirene, scie chimiche ecc. oltre al dato pratico per cui sono delle “ca***e pazzesche” (cit.), infondate e pericolose anche per la fede.


FILOSOFIA

Non è economico né realistico dal punto di vista del pensiero supporre che dietro gli eventi più disparati si nascondano pochi poteri occulti. Non è economico perché, a dispetto di quel che può sembrare, non semplifica la comprensione di ciò che accade nel mondo, a meno ovviamente di lobotomizzarsi: le guerre, le pandemie, le crisi economiche e politiche, le missioni spaziali ecc. sono tutti fenomeni talmente complessi già presi di per sé, senza neppure considerare il loro intrecciarsi sulla scena globale, che per supporre siano mossi da pochi gruppi di persone in modo totalmente segreto, occorre tirare in ballo un numero esorbitante di ulteriori forzature, dietrologie e supposizioni. Tutte farneticazioni che per lo più partono da mezze verità, raggiungono rare vette di pindarismo e finiscono per schiantarsi le une contro le altre, finendo non solo per non semplificare la comprensione dei fenomeni ma anzi semmai per intorbidire ancor più le acque, togliendo lucidità e coerenza al pensiero di chi le intraprende. Consideriamo per esempio l’idea molto diffusa tra i complottisti per cui in verità il mondo sarebbe governato dalla dinastia regale inglese, la quale altro non sarebbe che il camuffamento di una razza aliena nota con il nome di “rettiliani”: per credere in una cosa simile, perché “il quadro stia in piedi”, ci troviamo costretti a credere non solo che esistano gli alieni ma che abbiano iniziato a colonizzare il nostro mondo a partire dal Ducato di Brunswick-Lüneburg in Germania, dove infatti è nata la attuale dinastia regnate inglese, i Windsor (al secolo “Hannover”). Ok. Inoltre non è realistico appunto perché, prima di ogni effettiva verifica, il principio logico del “rasoio di Occam” dovrebbe indurci ragionevolmente a escludere tutte quelle teorie che si fondano su presupposizioni non solo non necessarie ma per di più sistematicamente sottraentesi ad ogni verifica oggettiva: presupposizioni che si nutrono del proprio stesso mistero, giustificando con quest’ultimo il dato di fatto che risulta impossibile verificarle. Provate a chiedere al complottista Tizio Caio come fa a sapere che la regina Elisabetta è una lucertola intelligente: vi dirà che l’ha letto su un libro (se va bene) o su internet (se va male). Provate allora a chiedergli che prove esistono di questa cosa: vi dirà che non ce ne sono (se non dei video chiaramente fake delle sue pupille che le mostrerebbero restringersi a mo’ di rettile) perché i poteri forti ‒ proprio quelli che lui dovrebbe dimostrare ‒ sono troppo bravi per lasciare prove. Il circolo logico vizioso è evidente: anche i complottisti davanti a simili argomentazioni, in qualunque altro contesto che non fosse la politica internazionale, non ci cascherebbero… Insomma, normalmente non è così che ragioniamo sul mondo reale! Se un figlio di complottisti un giorno venisse a casa con un bel 4 e si mettesse a dire che la malvagia prof di matematica ha fatto una copia esatta del suo compito, simulando la sua calligrafia giusto per attribuirgli quel compito non credo che gli darebbero corda… o almeno spero.

Quale approccio, invece, è economico e realistico dal punto di vista filosofico? Quello del pensiero critico che ci hanno insegnato Adorno, Foucault e Derrida: adottandolo cum grano salis, si deve riconoscere che è vero che esistono interessi più forti di altri dentro e fra le società, oltre che indirizzi culturali egemoni e leve politico-militari più incisive, solitamente a disposizione di élite di cittadini, e con la tendenza a sottrarsi e a nascondersi ai processi democratici se non perfino a manovrarli. Ma l’approccio critico è economico e realistico assieme perché si impegna a immaginare il meno possibile e a basarsi sui dati oggettivi che al più può far emergere una buona inchiesta giornalistica, se proprio si nutrono sospetti riguardo i media mainstream. E fa tutto questo applicando il principio logico di indagine già ciceroniano ‒ quindi dalla comprovata efficacia plurisecolare ‒ “cui prodest?” ovvero “a chi giova (che accada la tal cosa)?”.


Quale approccio, invece, è economico e realistico dal punto di vista filosofico? Quello del pensiero critico

TEOLOGIA

Supporre che dietro gli eventi più disparati si nascondano pochi poteri occulti umani non è economico né realistico neppure dal punto di vista cattolico. Su questo sarò molto breve: dice San Paolo agli Efesini (6, 12) «La nostra battaglia infatti non è contro creature fatte di sangue e di carne, ma contro i Principati e le Potestà, contro i dominatori di questo mondo di tenebra, contro gli spiriti del male che abitano nelle regioni celesti». Insomma, come dice spesso anche Gesù Stesso (Gv 12, 31; 14, 30; 16, 11), Satana è il principe di questo mondo: a un cattolico quindi non occorre credere che esistano rettiliani, club segreti ecc. per giustificare il verificarvisi degli eventi anche più terribili! Dovrebbe bastargli la consapevolezza della limitatezza dell’uomo segnato dal peccato originale; dell’esistenza del Nemico, che prima di essere chiuso per sempre nello stagno di fuoco e zolfo dell’inferno (Ap 20, 10), nel suo odio cieco contro Dio ha fatto propria la missione disperata di annientarne l’opera più eccelsa, l’umanità e la Chiesa; e della sua astuzia angelica («la più astuta di tutte le bestie selvatiche» dice Gen 3, 1). Una combo che rende non solo legittimo ma perfino doveroso da parte di ogni cattolico concepire e avere sempre ben chiara l’idea che certe libere volontà umane, su istigazione di Satana, possano pervertirsi e operare il male dell’Uomo e della Chiesa anche ai più alti livelli sulla base, per esempio, di ideologie politiche, senza arrivare a postulare chissà quali folli se non eretiche dietrologie (come quelle sul marziano andante). D’altra parte non è già successo? La Storia non sta già a dimostrarcelo, partendo dalle persecuzioni degli imperatori romani, per giungere a Hitler, Stalin, Pol Pot passando per i giacobini rivoluzionari francesi?

Ecco quindi come un sano ““““complottismo””””” (tra mille virgolette), improntato da un lato al pensiero critico filosofico di cui sopra in difesa dell’Uomo, e dall’altro a una evangelica tensione apologetica in difesa della Fede (1 Pt 3, 15), sia un atteggiamento più che appropriato per noi cattolici, che ‒ dirò di più ‒ è bene che manteniamo sempre viva la consapevolezza del fatto che sempre, in ogni epoca, fino alla fine dei tempi, il Diavolo tenterà in ogni modo di servirsi degli uomini seducendoli, affinché operino il male proprio, dell’umanità e della Chiesa. Un atteggiamento che non per nulla aveva già il Re Davide quando salmodiava (Sal 2):


Perché le genti congiurano, perché invano cospirano i popoli? Insorgono i re della terra e i principi congiurano insieme contro il Signore e contro il suo Messia: «Spezziamo le loro catene, gettiamo via i loro legami». Se ne ride chi abita i cieli, li schernisce dall'alto il Signore. Egli parla loro con ira, li spaventa nel suo sdegno: «Io l'ho costituito mio sovrano sul Sion mio santo monte». Annunzierò il decreto del Signore. Egli mi ha detto: «Tu sei mio figlio, io oggi ti ho generato. Chiedi a me, ti darò in possesso le genti e in dominio i confini della terra. Le spezzerai con scettro di ferro, come vasi di argilla le frantumerai». E ora, sovrani, siate saggi istruitevi, giudici della terra; servite Dio con timore e con tremore esultate; che non si sdegni e voi perdiate la via. Improvvisa divampa la sua ira. Beato chi in lui si rifugia.



Ad Maiorem

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