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  • Immagine del redattorePietro Calore

FANTAQUESTIONE n°5

Aggiornamento: 6 set 2021

Viaggi nel tempo: sono un problema per il Cristianesimo?



Il tema dei viaggi nel tempo per ora rimane di dominio esclusivo della fantascienza. Attualmente, infatti, dal punto di vista della fisica “vera”, muoversi nella quarta dimensione rimane un oggetto di mera speculazione [4], per quanto non venga escluso che possa concretizzarsi in un futuro lontano, data la sua certificata plausibilità teorica [2].

Senza prendere ancora in considerazioni i problemi concettuali classici legati ai viaggi nel tempo (riassumibili nel famoso “Paradosso del nonno”), prendiamo in esame per primi i viaggi nel FUTURO.

Apparentemente non dovrebbero presentare troppi problemi teologici: in fin dei conti la Bibbia stessa è piena di oracoli e testi profetici che riguardano appunto il futuro, con l’intento di rivelarlo e così comunicare la volontà di Dio agli uomini, dalla Genesi (pensiamo al protovangelo del capitolo 3) all’Apocalisse. Per non parlare poi della apparizioni mariane.

Tuttavia bisogna anche notare che solitamente le profezie ebraico-cristiane sono “a doppio finale”, ovvero prevedono due esiti diversi sulla base che la risposta del popolo di Israele o dell’umanità all’ammonimento divino sia positiva o meno.

Nel caso di un viaggio nel futuro, invece, gli uomini verrebbero a conoscenza esatta non solo e non tanto di quel che il futuro riserva loro ma anche e soprattutto di che vita avranno vissuto, sia come singoli che come nazioni, in virtù anche di quella loro stessa scoperta. Certo: non potrebbero ancora conoscere il proprio destino eterno ma – chiediamoci – non sarebbe comunque una violazione o per lo meno uno sminuimento del concetto di “libero arbitrio” sapere che qualunque cosa faranno da quel momento in poi, non potrà che avere precisamente l’esito che hanno già visto?

Un altro problema meno sottile che soggiace all’idea di un viaggio nel futuro è il seguente: e se dei nostri ipotetici discendenti impostassero il viaggio per una data successiva al Giudizio Universale? Che fine farebbero? Arriverebbero direttamente nella Gerusalemme Celeste bypassandolo? Non credo sia ammissibile sfuggire così facilmente all’Armagheddon, alla luce del fatto poi che non potrebbe certamente essere loro concesso di tornare indietro a spifferare tutto, giacché «Quanto a quel giorno e a quell'ora, però, nessuno lo sa, neanche gli angeli del cielo e neppure il Figlio, ma solo il Padre.» (Mt 24, 36) e «Carissimi, noi fin d'ora siamo figli di Dio, ma ciò che saremo non è stato ancora rivelato.» (I Gv 3, 2). Insomma, ammesso e non concesso che i nostri eroi riuscissero a superare il Giudizio Universale (dopo il quale sono promessi «un nuovo cielo e un nuova terra» [Ap 21, 1] che non si sa che leggi fisiche seguiranno…), dovrebbero subire un giudizio immediato e venire così destinati alla propria sorte eterna: l'happy ending, purtroppo, non sarebbe assicurato.


E se dei nostri ipotetici discendenti impostassero il viaggio per una data successiva al Giudizio Universale?

Ora, invece, prendiamo in esame i viaggi nel PASSATO.

Verrebbe da dire che siano ancora più problematici dei precedenti ma non è così, e questo grazie alla soluzione del già citato Paradosso del nonno [3]. Ma andiamo con ordine. Il problema è questo: la possibilità di viaggiare nel passato pare dar luogo a un paradosso, legato in generale al fatto che andare nel passato sembra implicare che si possa modificare il corso degli eventi della storia. Poniamo – per fare un esempio celebre – che qualcuno vada nel passato e uccida il proprio nonno: in tal modo lui non nascerebbe mai e non potrebbe quindi uccidere il proprio nonno, creando così un pauroso circolo vizioso logico… «che porterebbe alla distruzione del continuum spazio-temporale!!!» (cit. Ritorno al Futuro I). Lo stesso circolo vizioso, d’altra parte, si ripresenterebbe qualora qualcuno andasse nel passato per un qualsiasi altro scopo, per esempio quello di impedire la II Guerra Mondiale: una volta ottenuto il risultato, il suo stesso ottenimento toglierebbe al viaggiatore del tempo quella necessità che nel futuro gli aveva fatto intraprendere il viaggio. Per esempio: una volta che la II Guerra Mondiale non fosse successa, che motivo avrebbe avuto quel medesimo viaggiatore di prendere «armi e ritagli» (cit. Ritorno al Futuro II) e di andare nel passato per impedire un avvenimento mai successo? Eppure lo ha fatto, perché, in effetti, è successo: come si spiega tutto ciò?

In verità, a detta di molti (Principio di Autoconsistenza di Novikov [1; 4]), questi e molti altri simili sono solo paradossi apparenti, nel senso che a dispetto di quel che può sembrare, nell’eventualità di viaggi nel passato essi semplicemente non avrebbero modo di presentarsi. Passato e presente, infatti, – pensiamoci – sono solidali l’uno con l’altro: ogni evento accaduto nel passato ha già avuto le sue ripercussioni sul presente, anche quelli provocati da ipotetiche interferenze del futuro. Pertanto, se anche in futuro venisse in mente a qualcuno la malsana idea di uccidere il proprio nonno, in realtà, il fatto stesso che quel qualcuno esiste nel presente significherà che il suo proposito sarà inevitabilmente destinato a fallire, al pari di quelli di chi vorrà disinnescare la II Guerra Mondiale, impedire l’assassinio di Kennedy ecc.


Passato e presente, infatti, sono solidali l’uno con l’altro

In questo senso la “soluzione” del Paradosso del nonno fa cadere quasi ogni problema teologico in merito ai viaggi nel passato, perché rende inoffensiva per la Storia della Salvezza ogni malevola intenzione di uomini del futuro, i quali, per esempio, volessero uccidere Gesù Cristo o Mosè o Maria o Costantino ecc.

Dico “quasi” perché, invero, rimane un ultimo problema teologico aperto: se un viaggiatore del tempo (cristiano e battezzato) morisse nel passato, prima della redenzione operata da Cristo e lo meritasse… potrebbe andare direttamente in paradiso? O dovrebbe aspettare nello Sheol con i Patriarchi? Sinceramente trovo la questione abbastanza ampia per una futura Fantaquestione.


Ad Maiorem


Fonti primarie

[1] Novikov I. D., Possiamo cambiare il passato?, in Igor D. Novikov, Il fiume del tempo, Longanesi, Varese 2000.

[2] Paul Davies, Come costruire una macchina del tempo [Tit. or. How to Build a Time Machine], Mondadori, Milano 2003.


Fonti secondarie

[3] Autori di Wikipedia, Paradosso temporale (25 Agosto 2021). Wikipedia, L'enciclopedia libera. Tratto il 14 Agosto, 23:30 da https://it.wikipedia.org/wiki/Paradosso_temporale.

[4] Autori di Wikipedia, Principio di autoconsistenza di Novikov (15 Aprile 2021). Wikipedia, L'enciclopedia libera. Tratto il 14 Agosto, 23:30 da https://it.wikipedia.org/wiki/Principio_di_autoconsistenza_di_Novikov.

[5] Autori di Wikipedia, Viaggi nel tempo (28 Luglio 2021). Wikipedia, L'enciclopedia libera. Tratto il 14 Agosto, 23:30 da https://it.wikipedia.org/wiki/Viaggio_nel_tempo.



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