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  • Immagine del redattorePietro Calore

FANTAQUESTIONE n°8

Aggiornamento: 21 set 2021

Apocalisse… Zombi: è possibile?



In tanti film e romanzi a cavallo tra l’horror e il fantascientifico nel corso del XX secolo si è fantasticato sulla fine dell’umanità a causa di un fenomeno - più o meno magico o pandemico - che trasformi gli esseri umani in - più o meno agili - orride creature dalla dieta… cannibale: la cosiddetta apocalisse zombi.

Avrete notato che ho avuto delle oscillazioni nel descriverla: questo perché, in realtà, di questa catastrofe esistono due diverse concezioni.

La prima, che potremmo definire “classica”, è l’immagine creata dal regista George A. Romero, per cui lo zombie è a tutti gli effetti un lentissimo morto, reso redivivo da un qualche evento soprannaturale.

La seconda, invece, che potremmo dire “hollywoodiana”, è quella sviluppata in special modo dalla filmografia sulla falsa riga dello scenario distopico immaginato nel romanzo di Richard Matheson “Io sono leggenda”, per cui lo zombie sarebbe una persona assolutamente viva, solo infettata da un qualche morbo che solitamente, oltre all’appetito di carne umana, gli conferisce anche una forza e un’agilità sovrumane.

Ora la domanda è questa: San Giovanni Apostolo avrebbe potuto scrivere un’Apocalisse del genere? Partiamo col dire l’ovvio, ovvero che se non l’ha scritta qualche ragione ci sarà. Tuttavia – insomma - credo possa essere interessante sforzarsi di capire bene perché (non) avrebbe potuto farlo, teologicamente parlando.


Di questa catastrofe esistono due diverse concezioni

Mi sembra che dal punto di vista ANTROPOLOGICO non ci siano ostacoli insormontabili. Il fatto che una qualche malattia faccia impazzire la quasi totalità dell’umanità, non è inconciliabile con l’idea dell’Uomo che ha il Cristianesimo, come fatto di anima e di corpo. In fin dei conti, già oggi così come nel passato, purtroppo, molte malattie hanno conseguenze analoghe sugli esseri umani: pensiamo alle malattie degenerative, alla sifilide, alla rabbia… Tutti morbi che colpendo il corpo - ferito dal peccato originale - sono in grado di spezzarne il misterioso e simbiotico rapporto con l’anima. Ovviamente, in questo senso, sarebbe da sgravare gli zombie, in vista del loro destino eterno, di ogni responsabilità circa i propri “comportamenti” successivi al contagio: insomma, anche finissero per mangiarsi i propri genitori, non per questo meriterebbero l’inferno, non essendo più padroni dei propri atti.

Un altro discorso è il caso in cui si immagini l’Apocalisse Zombie come provocata da una vera e propria resurrezione dei morti per mezzo di una non meglio precisata stregoneria alla Romero.


Qui si entra in ambito più strettamente TEOLOGICO

Primo: la Chiesa non crede nell’esistenza in sé della “magia”, come forza che agisca in modo autonomo sulla scena del mondo. Dal momento, infatti, che gli unici “esseri personali” creati da Dio, cioè capaci di agire secondo libertà sulla realtà, sono gli Angeli e gli Uomini, dunque ogni forma di presunta “magia” per la Chiesa non è altro che o un trucco “umano troppo umano” o, al più, solo l’opera mascherata di angeli caduti, ovvero di demòni.

Secondo: la Chiesa sa che il controllo della Vita non è nelle mani né degli Uomini né degli Angeli ma solo del suo Creatore, Dio. Lo mostra bene la Genesi, la quale fa porre simbolicamente a Dio l’Albero della Vita nell’Eden, per poi farne scacciare sia i nostri progenitori che Satana (Gen 3, 23-24); e il libro di Giobbe «Il Signore disse a satana: "Ecco, quanto possiede è in tuo potere, ma non stender la mano su di lui". Satana si allontanò dal Signore»; ma lo dice anche Gesù «E chi di voi, per quanto si dia da fare, può aggiungere un'ora sola alla sua vita?» (Mt 6, 27). D’altra parte, un segno teofanico tipico del Dio cristiano è proprio la capacità di far risorgere dai morti: senza pensare per forza a Gesù stesso, pensiamo alla figlia di Giairo (Lc 8, 48-56), a Lazzaro (Gv 11, 1-53) e all’apertura delle tombe al momento della morte di Cristo (Mt 27, 52, una vera scena da horror!).


Un altro discorso è il caso in cui si immagini l’Apocalisse Zombie come provocata da una vera e propria resurrezione dei morti

Inoltre il dato BIBLICO dell’Apocalisse non lascia in alcun modo pensare ̶ in coerenza con il dato teologico ̶ , che la Resurrezione dei Morti, che pure è prevista, possa assumere i tratti di una Apocalisse Zombie alla Romero, perché viene raccontata come “controllata” da Dio, in ordine al suo ultimo grande Giudizio, quello Universale, senza che nessuno mangi il cervello a nessun altro... Piuttosto, nell’opera di San Giovanni potrebbe trovare posto un evento simile all’Apocalisse zombie alla Matheson, sotto le spoglie di una delle tante rappresentazioni metaforiche delle catastrofi che sono destinate a colpire l’umanità (in particolare il quarto cavaliere di Ap 6, 7-8). Anche in questo caso però, per raccontare una storia veramente cattolica bisogna segnalare delle accortezze che non la mettano in contraddizione con la sua dottrina, e che generalmente nei film non vengono rispettate.

Primo: per la Chiesa vale sempre la promessa di Cristo per cui «Tu sei Pietro, e sopra questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell’inferno non prevarranno contro di essa». Quindi una Apocalisse zombie mathesoniana-cattolica non potrebbe mai prevedere la totale distruzione della Chiesa, della Successione Apostolica e Petrina, ovvero, non potrà mai contemplare la fine della Chiesa Cattolica o anche solo la morte di tutti i vescovi e la scomparsa della figura del Papa.

Secondo: una Apocalisse simile non potrebbe rappresentare l’atto conclusivo dell’umanità, giacché l’Apocalisse biblica sembra raccontare altro… ma ne siamo sicuri? Mi permetto di riportare qui alcuni versetti del capitolo 20 (4b-5.7-10a), il penultimo, che prelude alla seconda Resurrezione dei Morti (di cui abbiamo già trattato) e all’avvento della Gerusalemme Celeste:


Vidi anche le anime dei decapitati a causa della testimonianza di Gesù e della parola di Dio, e quanti non avevano adorato la bestia e la sua statua e non ne avevano ricevuto il marchio sulla fronte e sulla mano. Essi ripresero vita e regnarono con Cristo per mille anni; gli altri morti invece non tornarono in vita fino al compimento dei mille anni [WOW]. Questa è la prima risurrezione.

[…] Quando i mille anni saranno compiuti, satana verrà liberato dal suo carcere e uscirà per sedurre le nazioni [WOW] ai quattro punti della terra, Gog e Magòg, per adunarli per la guerra: il loro numero sarà come la sabbia del mare. Marciarono su tutta la superficie della terra e cinsero d'assedio l'accampamento dei santi e la città diletta. Ma un fuoco scese dal cielo e li divorò. E il diavolo, che li aveva sedotti, fu gettato nello stagno di fuoco e zolfo, dove sono anche la bestia e il falso profeta


“Ma qui si sta ribaltando la situazione”!

È proprio Fantascienza Cattolica ma… questo passo biblico non potrebbero aprire le porte ad una nuova concezione ̶ stavolta pienamente “cattolica” ̶ di Apocalisse Zombi? Pensiamoci: al termine dei «mille anni», Satana si impossessa dei corpi dei morti, li rianima per mezzo proprio e dei suoi diavoli, e li rende un tremendo esercito di… zombie con l’incarico, appunto, di distruggere la Chiesa Cattolica, «l'accampamento dei santi e la città diletta [Roma?]». Certo, si tratterebbe di interpretare nel senso di “rianimare” il biblico «sedurre» di cui sopra. D’altra parte, S. Giovanni stesso dice che «gli altri morti» avrebbero dovuto risorgere finiti i mille anni: quindi o si riferisce alla resurrezione finale ma non è chiaro, perché non è chiaro se questa avvenga proprio alla fine (al «compimento») dei mille anni o piuttosto - come pare dal testo stesso - dopo del tempo; oppure non mi sembra che si possa escludere a priori che qui Giovanni abbia voluto far coincidere i due eventi della “resurrezione” e della “seduzione”. Soprattutto poi alla luce del fatto che, così interpretato, questo scenario renderebbe più comprensibile l’ultimo versetto in cui, a essere «gettato» all’inferno è solo il diavolo «che li aveva sedotti», e non le «nazioni», quasi a lasciar intendere che Satana le avrebbe usate come niente più che delle marionette. E abbiamo visto che questa “non imputabilità” si attaglia meglio a un ragionamento sulla “responsabilità” per le proprie azioni da parte di zombie piuttosto che di uomini nel pieno delle proprie facoltà. Che brividi!


Ciò detto, sulla plausibilità di uno scenario simile io, di mio, non ci metterei la mano sul fuoco, anche perché, oltre a portare con sé delle evidenti forzature, sarebbe un novum assoluto in ambito esegetico e, a dir la verità, non ritengo che raccapezzarmene sia un fatto dirimente per la mia fede.

D’altra parte, non posso negare che anche solo come idea per un futuro racconto

̶ sarà un riflesso condizionato da millennial ̶ per me, il suo (tremendo) fascino ce l’ha.


Ad Maiorem


Per approfondire:

https://it.wikipedia.org/wiki/La_notte_dei_morti_viventi_(film_1968)

https://it.wikipedia.org/wiki/Zombi

https://it.wikipedia.org/wiki/Apocalisse_di_Giovanni#:~:text=L'Apocalisse%20di%20Giovanni%2C%20comunemente,canone%20della%20Bibbia%2C%20di%20cui

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