Gesù ha salvato anche gli X-Men?
Ringrazio Edoardo Secco per il suggerimento della Fantaquestione di oggi (e di altre che arriveranno)! Questa è un’altra di quelle che offrono lo spunto per fare una “previsione” di natura scientifica. Gli X-Men, infatti, non sono altro che una futura #specie Homo, per cui la domanda a cui dobbiamo veramente rispondere è: Gesù, con il Suo sacrificio in #croce, ha salvato anche future specie Homo? Da come risponderemo a questa domanda, discenderanno previsioni scientifiche diverse sul futuro della nostra specie. Ma andiamoci piano. Prima di tutto ritengo opportuno fare una premessa di #metodo molto, molto importante.
Dall’esperienza di Galileo occorre trarre una grande lezione, ossia che quando si ritiene di poter trarre delle affermazioni di natura scientifica da verità di fede, si deve sempre contemplare la più che concreta possibilità di starsi sbagliando. E non perché le verità di fede potrebbero essere “sbagliate” ma perché la nostra capacità di comprenderle fino in fondo ‒ sottolineo ‒ in senso “scientifico”, è limitata e può essere fallace: «Ora vediamo come in uno specchio, in maniera confusa; ma allora vedremo a faccia a faccia. Ora conosco in modo imperfetto, ma allora conoscerò perfettamente, come anch'io sono conosciuto» (Lc 13, 13).
In altri termini dobbiamo essere consapevoli che se maneggiamo le verità di fede con il linguaggio scientifico non possiamo pretendere di farlo con la certezza che invece possiamo a buon diritto vantare quando ne parliamo e ne traiamo le dovute conseguenze sul piano del discorso teologico-morale.
Torniamo all’esempio di Galileo: i suoi inquisitori partivano dall’idea giustissima che la Parola di Dio sia infallibile nelle sue affermazioni, il che è validissimo su questioni teologiche o morali; tuttavia erano evidentemente troppo pretenziosi nel credere di poterne applicare dei passaggi alla descrizione del mondo naturale, laddove la Bibbia chiaramente non ha intenti “descrittivi” in senso scientifico. Insomma, se Giosuè grida «Fermati, o sole, sulla valle di Gabaon» (Gs 10,12-13) noi cattolici possiamo benissimo pensare che ciò sia accaduto senza per forza dedurne ‒ per di più con assoluta certezza ‒ che il Sole giri attorno alla Terra: piuttosto quel che ne possiamo trarre è che Dio è onnipotente e che può fare quello che vuole, anche “fermare” il moto apparente del Sole agli occhi di un gruppo localizzato di persone (come in occasione del “miracolo del sole” di Fatima), oppure, che si trattava solo di una eclissi, chi può dirlo…
D’altra parte Bellarmino&company su questo hanno risentito del milieu del loro tempo e non vanno presi ad esempio di approccio “cattolico” alla Sacra Scrittura: se Galileo fosse vissuto ai tempi di S. Agostino (che scrisse, per esempio, un libro sull’interpretazione allegorica della Genesi) non avrebbe incontrato tanta ostilità in nome di un simile letteralismo, così come non lo ha incontrato #Darwin nel mondo cattolico nel XIX sec.
In altri termini dobbiamo essere consapevoli che se maneggiamo le verità di fede con il linguaggio scientifico non possiamo pretendere di farlo con certezza
Arriviamo così alla nostra Fantaquestione. Sulla scorta di quanto detto, io ritengo di poter dire che ‒ a mio parere ‒ Gesù Cristo non si sia incarnato e non abbia patito per redimere anche future specie Homo. E questo sulla base di diversi dati teologici, biblici, e tradizionali che esporrò. D’altro canto non mi sento di affermarlo con totale certezza, perché devo riconoscere che il mio intelletto umano non è in grado di scrutare fino in fondo le profondità della mente di Dio e quanto di sorprendente sta ancora nascosto dentro certe verità di fede, intrinsecamente incomprensibili dal punto di vista scientifico, come vedremo.
Sappiamo che per il Cristianesimo la natura umana, a differenza di quella delle piante, degli animali ecc. si compone di due “parti”, una spirituale e una materiale, indissolubilmente legate fra loro: l’anima e il corpo. Ora, è l’anima ‒ l’aspetto divino e spirituale della natura umana ‒ che permette agli uomini di andare nell’aldilà; inoltre solo l’arbitrio dell’anima, creata libero da Dio, può determinare l’uomo a peccare, compromettendo così il suo destino eterno. Pertanto solo degli esseri dotati di anima possono richiedere una redenzione, in vista di una vita dopo la morte. Il tema fondamentale alla base della nostra Fantaquestione, quindi, parrebbe essere questa: le specie nostre discendenti possiederanno un’anima immortale come noi? Se sì, sarà inevitabile pensare che Gesù Cristo abbia salvato anche loro, se no tutto il contrario. La questione si presenta come particolarmente indecidibile, dal momento che è possibile fare due supposizioni in tutto e per tutto equipollenti. Ora, una futura evoluzione della specie umana non potrà che passare per una fecondazione (foss’anche artificiale) di un ovulo femminile per mezzo di del seme maschile, nella quale avvenga una qualche mutazione di una certa rilevanza. Tale fecondazione ‒ come tutte, anche quelle in vitro, oggi ‒ potrebbe ben essere accompagnata dal soffio dell’anima da parte di Dio. D’altra parte, come possiamo supporre per le specie Homo precedenti alla nostra (Fantaquestione n°3), a quel punto potrebbe essere altrettanto possibile che Dio si ritragga dal soffiare l’anima in un essere dalla natura diversa dalla nostra sul versante materiale (il genoma). Versante non meno importante di quello spirituale per comporre l’unica "natura umana", creata da Dio con i progenitori.
Da questo punto di vista, quindi, siamo 0 a 0 palla al centro. Il vero scoglio da superare per pensare che Gesù abbia salvato anche gli X-Men è un altro: ovvero che sembra essere un dato inaggirabile della Rivelazione il fatto che che Gesù Cristo si sia incarnato in un Homo Sapiens (Eb 4, 15) e una volta sola per sempre (Rm 6, 10; Eb 9, 26) per redimere la nostra natura umana (sapiens!) dal peccato. Natura che, come abbiamo visto, si compone (da catechismo eh! Non mi sto inventando nulla) sì di anima ma anche di corpo.
Il vero scoglio da superare per pensare che Gesù abbia salvato anche gli X-Men è un altro
Insomma: mi sembra davvero una forzatura teologica pensare che Gesù abbia potuto/voluto redimere anche altri Homo a tutti gli effetti dotati di un altro “corpo”, cioè di un genoma abbastanza diverso da renderli in tutto e per tutto membri di un’altra specie. Inoltre mi sembra anche una forzatura biblica, perché non esistono accenni biblici a una simile evenienza, nemmeno nel libro che più di tutti sarebbe stato titolato a parlarne, l’Apocalisse. Anzi Gesù Cristo, al termine di uno dei suoi discorsi apocalittici-escatologici sembra suggerire proprio il contrario quando dice: «Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità vi dico: non passerà questa generazione (gheneà) finché tutto ciò sia avvenuto.» (Lc 21, 31-32 speculare a Mt 24, 33-34). Non sono pochi coloro che hanno inteso questo riferimento non solo alla “generazione” di coloro che stavano ascoltando Gesù in quel momento a Gerusalemme (e che avrebbero vissuto un anticipo dell’Apocalisse nella catastrofica Guerra Giudaica del 64-70 d.C.) ma anche, in senso lato, alla “stirpe umana” in generale, e in particolare “questa” stirpe, cioè quella attuale, in termini moderni, gli Homo Sapiens. Infine mi sembra anche una forzatura della Tradizione: che io sappia, delle numerose rivelazioni private e mistiche ‒ riconosciute come credibili dalla Chiesa ‒ che hanno svelato qualcosa sugli ultimi tempi e sulla fine del mondo, nessuna accenna a uno scenario del genere, nel quale nuove specie Homo saranno protagoniste. Ma riconosco che siamo nell’abito dell’opinabile: dal mio punto di vista (in attesa di un improbabile pronunciamento ufficiale della Chiesa su un tema così fanta…cattolico) il primo argomento teologico è definitivo ma, ribadisco, è una mia opinione e lo rimarrà finché non capiremo in modo certo se basti una differenza di genoma per stabilire una differenza di “natura” tra esseri umani.
Prendendo per buono lo scenario che la Bibbia e la Tradizione sembrano rendere più probabile, cosa possiamo trarre dalla consapevolezza che la missione terrena di Cristo non sia servita a salvare nuove specie Homo? Una previsione evoluzionistica: che l’uomo non è destinato ad evolvere ulteriormente. Evidentemente la fine dei tempi dovrà giungere prima. Come si può pensare, infatti, che Gesù Cristo ‒ pur conoscendone da Dio l’avvento ‒ non abbia voluto redimere esseri che avessero, se non il corpo, comunque l’anima corrotta in comune con noi, condannandoli così senza appello alla schiavitù del peccato originale e alla dannazione eterna? È un pensiero troppo contrario all’Amore e alla Giustizia Divine per essere considerato accettabile. A meno di pensare che un giorno la terra ospiterà nostri discendenti senza anima o che addirittura ne verremo soppiantati. Ma non esiste alcuna fonte biblica o magisteriale a sostenere uno scenario simile, semmai il contrario: dal Vangelo sappiamo che gli inferi non prevarranno mai sulla Chiesa (Mt 16, 18), la quale sussisterà fino alla Parusia; inoltre dall’Apocalisse non apprendiamo dell’esistenza di altri uomini oltre a noi ad assistere alla fine del mondo.
Insomma: temo proprio che quello di nightcrawler (l'X-Men cattolico) sia destinato a rimare per sempre solo un fumetto, ovviamente al netto di… soprese!
Ad Maiorem
Per approfondire: https://it.wikipedia.org/wiki/Nightcrawler
Коментарі