«Fratelli! ‒ alzò il tono Marchetti ‒ Le ricerche sulla Coscienza… Sì! La Coscienza! Abbiamo il coraggio di tornare a chiamare le cose con il loro nome perdio! Dicevo, le ricerche sulla Coscienza, ci hanno aperto uno scenario che non volevamo vedere, che noi tutti speravamo non ci fosse… Eppure in-con-tro-ver-ti-bil-men-te ̶scandì Marchetti ̶ ce lo hanno mostrato: lo scenario della Metafisica. Uno scenario che la Ragione, come abbiamo detto, per propria stessa costituzione, non può indagare. D’altra parte noi Pari siamo giunti alla conclusione che esista una scappatoia per aggirare almeno parzialmente questo limite: la Ragione, con cui noi conosciamo questo mondo fisico, infatti, può parlarci della Metafisica in termini “negativi”. Pensateci: Lei ci permetterebbe di capire perfettamente e totalmente come dovrebbe andare il mondo, anche il mondo “umano” della società, delle persone… se e, si badi bene, solo se la Metafisica non agisse su di esso, “scompaginandone” qui e là il procedere necessario e inesorabile. In un certo senso, quindi, noi possiamo riconoscere non solo le “tracce” dell’esistenza, ma anche le “impronte digitali” della Metafisica, alcune sue “proprietà” diciamo. E ciò semplicemente osservando, con la Ragione si badi bene, il piano (per Lei perfettamente) liscio del reale, soffermandosi sulle sue irregolarità. Una irregolarità l’abbiamo già vista… il collasso della funzione d’onda, appunto, ed è stato il primo passo: ci ha costretti a considerare l’esistenza della Metafisica. Ora chiediamoci: ce ne sono altre? Cosa ci possono rivelare della Metafisica, del mondo oltre il nostro mondo fisico? Noi Pari ce lo siamo chiesto. Per esempio, ci siamo chiesti: se una Metafisica c’è e ha così a che fare con noi esseri umani (insomma, in un certo senso “abita” le nostre teste!), questa non avrà forse voluto, in qualche modo, entrare in contatto con noi, dirci qualcosa di sé? Se sì, non lo avrà voluto fare in modo tale che il suo messaggio vincesse ogni forma di (nostra) resistenza, pur senza con ciò violare la nostra libertà? In effetti proprio la “libertà” della Coscienza è stato il primo indizio che ci ha indirizzati a Lei, alla Metafisica: un suo tratto caratteristico, quindi, sembra proprio essere la Libertà, quale proprio principio d’azione. Tutte queste domande si concentravano in una sola, dirimente, chiara, inoppugnabile: a dispetto dello Scientismo apparentemente trionfante, contro ogni pressione sociale, insomma… contro ogni istinto di sopravvivenza nel contesto internazionale attuale…(!) c’è stato qualcuno al mondo, negli ultimi decenni, che ha irremovibilmente continuato ad affermare di conoscere delle verità assolute e trascendenti? Voi tutti conoscete la risposta».
F(M)C 1E7
Aggiornamento: 17 ott 2020
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