I ragazzi tacevano ammirati «Io sono stato bravo con l’apparecchio esterno, vero pa’?!» esclamò il più piccolo, tutto orgoglioso.
«Bravissimo!» gli rispose lui, scompigliandogli i capelli. «Prima mi avete chiesto se Sistema sia morto. Ora che vi ho spiegato la storia potrete capire perché… temo di no» disse guardandoli come sforzandosi di non sconfortarli.
«Sistema non aveva timore di distruggersi dal punto di vista del supporto fisico ̶ rispose il secondogenito ̶ , l’ha dimostrato impostando il missile su Ira prima che vi si potesse connettere, oltre che… sul resto dell’umanità… ovviamente».
«Difatti. Proprio così. L’idea di vostra madre a proposito della natura “spirituale” di Sistema appare pienamente coerente col suo operato»
«Ma non preoccupatevi ragazzi, il Dio Altissimo ci assisterà» disse questa dolcemente, cogliendo tutti di sorpresa, appoggiata allo stipite della porta dietro di loro con fare soddisfatto «Su, venite a vedere… Futuro».
La famiglia passò il tempo nell’ascensore in fervida attesa, mentre lei incrociava i vari sguardi di ciascuno quasi a volerne rinfocolare l’emozione, e lanciando sguardi d’intesa al droide che li accompagnava. Giunti nel cuore di Ira, dietro un’imponente porta d’acciaio, si aprì davanti a loro un immenso laboratorio. I ragazzi si misero a correre percorrendolo da cima a fondo: conservava culture batteriche, sementi, gameti di ogni creatura terrestre e marina, embrioni umani femminili e maschili in fase di sviluppo, gridavano, man mano sempre più entusiasti!
«Sem, Cam, Jafet! Voi avete già superato gli esami di biologia vero?!» gridò tra il divertito e l’esterrefatto il padre.
«Signor capo di gabinetto! Mi sorprende che lei non lo sappia! I suoi figli sono dei ragazzi prodigio anche meglio di lei, cosa crede…?» gli sibilò ammiccante la moglie.
Lui la prese per la vita, guardandola sornione negli occhi.
«Signor Noah, glielo dicevo che doveva metterci più attenzione nel seguire l’istruzione dei suoi figli…».
I due si baciarono con passione.
FINE
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